Giu 27 2007
la registrazione obbligatoria (o silente) negli e-shop
Tempo fa ne avevo parlato nel mio post è giusto doversi registrare per fare un acquisto? oltre ad aver scambiato qualche parere sul blog di Alessio.
Come spesso accade in questi contesti, ci siamo trovati divisi fra favorevoli e contrari nel giudicare vera l’affermazione “richiedere una registrazione equivale a perdere le vendite” (magari senza accorgersene).
Lo scorso 12 Giugno ho partecipato alla presentazione dei Risultati della ricerca sulle difficoltà di chi acquista on-line. Anche se la ricerca è stata condotta nel solo settore enogastronomico e alcuni risultati sono tipici di quel settore, è stato piacevole trovare un riscontro reale alle mie teorie/supposizioni.
Dalla ricerca è emerso infatti che “L’obbligo della registrazione non è gradito a molti partecipanti” e che il 42% ha dichiarato che “preferirebbe non doverlo fare”.
C’è dell’altro ancora più interessante: dei siti oggetto di indagine solo uno permetteva di non registrarsi.
Il negozio on-line di Vendita Vino dell’amico Angelo ha ricevuto solo il 20% di registrazioni: significa che l’80% NON HA VOLUTO REGISTRARSI!
Questo dato conferma la mia convinzione che la registrazione debba essere una opzione concessa (possibilmente ripagata con un vantaggio.. anche un semplice sorriso in più o una newsletter di contenuti) ma mai obbligatoria.
Alla luce dei dati evidenziati della ricerca, credo senza ombra di dubbio che si possa affermare che la registrazione non è gradita dal consumatore.
Rimane da capire come il consumatore valuta la prassi di registrazione silente attuata da alcuni e-shop.
Non è invasiva e probabilmente il consumatore neanche si rende conto di essere stato ‘schedato’, innegabilmente per il merchant porta vantaggi sia in termini di gestione dell’ordine che di handling dell’ordine oltre a permettere anche una analisi e profilazione dell’utenza del negozio.
Dall’altra parte però potrebbe non rispecchiare la volontà del cliente che accorgendosene potrebbe associare una esperienza negativa all’acquisto e quindi non tornare più nel negozio.
Considerato che i dati dimostrano che l’80% non si è registrato dove era permesso e non obbligatorio e che la metà dei nostri clienti preferirebbe non farlo, perché rischiare?
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6 Risposte a “la registrazione obbligatoria (o silente) negli e-shop”
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Credo anche io che una registrazione facoltativa sia la cosa più equilibrata.
Su Visualdream.it è così e la cosa pare funzionare. Oltretutto non è che per questo sono aumentate le frodi. Tanto quelle ormai si attuano con sistemi completamente diversi e ci sono registrazione o no!
Ciao Francesco!
Benvenuto nei miei ‘pensieri’…
Su Visualdream.it quanti utenti decidono di registrarsi? E’ una percentuale simile a quella di everywine.biz?
Ciao Andrea.
Chiedo, ma non credo sia altissima, dato che la maggioranza sono “primi clienti”.
sul nostro sito latshirt.it abbiamo optato da subito per la registrazione facoltativa. La percentuale di ordini ricevuti da clienti che non si sono voluti regitrare e’ del 26%, ma nel nostro caso indichiamo chiaramente i vantaggi nel potersi registrare (ad esempio seguire lo stato degli ordini)
Ciao
Fabio
E allora cosa dire di amazon registrazione addirittura macchinosa e tempi di consegna biblici; non solo nessun numero o email dove chiedere info dopo l’acquisto…ah ecco la parola magica dopo l’acquisto…ad ogni modo ancora non capisco come si regga in piedi…
[…] signor Rossi ha comprato anche questo” e quando sei alla cassa non si sognano di farti registrare obbligatoriamente alla ‘Carta Fedeltà’ e (finalmente) non chiedono più un documento quando paghi con […]