Apr
23
2012
… di quelle morte chi se ne frega!?! tanto non votano!
Parafrasando un po’ quello che dice l’amico Gigi, vedere questi manifesti affissi in spazi non a loro destinati (questa è uno spazio riservato alle affissioni mortuarie) che parlano di del rispetto da dare alle persone mi suona così “storto” che mi pare siano l’esempio di chi il rispetto lo proclama salvo poi fregarsene bellamente.
Se non fosse un ragionamento puramente demagico, la cosa giusta che un cittadino dovrebbe fare davanti a questi comportamenti quale sarebbe? ……
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Ott
16
2009
Avete notato che mentre l’Italia ha riscoperto la costituzione e gli italiani (tutti) sono diventati esperti dell’art.3 e art.138, i politici (tutti) esortano il nostro Presidente del Consiglio ad andare avanti? E’ strano no?
Io una idea me la sono fatta e ieri sera prima di cena, così per gioco, l’ho pubblicata su FaceBook: «troppa gente gli dice “Vai Avanti”. Fra quanto faranno cadere il governo ?»
Mi risponde Daniele Imperi (in arte Ludus): «Al primo precipizio :P». Gli replico «@Daniele: ci vorrebbe una vignetta.. SB che cammina verso il precipizio e tutti gli altri dietro a dirgli vai avanti vai avanti! 😀 (i diritti li dividiamo a metà!)»
Daniele non si è fatto pregare: BELLISSIMA!
Berlusconi deve continuare a governare
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Mag
07
2009
Un doveroso Update sul post di ieri.
L’On Antonio Palmieri ha pubblicato una nuova nota dove
Antonio Palmieri Ho controllato anche stamattina presto e ora. Sono definitivamente scomparsi i link sponsorizzati su Google con i nomi dei nostri candidati alle europee che puntavano al sito nazionale del PD. Hanno capito di star facendo una figuraccia…Rimane la curiosità di sapere quanti soldi gli avremo fatto pagare inutilmente con i nostri click: speriamo tanti…è una piccola cosa, lo so, ma piacevole 🙂
In rete già serano iniziati i primi rumors… non rimane che fare i complimenti agli organi del PD che prontamente hanno rimosso gli annunci ingannevoli e ritrovata la via della correttezza!
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Mag
03
2009
Secondo le stime sulle intenzioni di voto per le Europee, registrate dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, se ci si recasse oggi alle urne, il PDL di Berlusconi e Fini si attesterebbe al 41%, superando con la Lega la soglia del 50%, mentre il PD di Franceschini, in ripresa negli ultimi giorni, otterrebbe il 26%. In lieve aumento i consensi della Lega, dell’IdV e dell’UdC
Leggi su: Istituto Demopolis
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Dic
21
2008
Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro.
Craxi – 3 luglio 1992
Di seguito la trascrizione dell’intervento:
In quest’aula e di fronte alla Nazione io penso che si debba usare un linguaggio improntato alla massima franchezza. Bisogna innanzitutto dire la verità delle cose e non nascondersi dietro nobili e altisonanti parole di circostanza che molto spesso e in certi casi hanno tutto il sapore della menzogna.
Si è diffusa nel Paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni una rete di corruttele grandi e piccole che segnalano uno stato di crescente degrado della vita pubblica.
Uno stato di cose che suscita la più viva indignazione, legittimando un vero e proprio allarme sociale e ponendo l’urgenza di una rete di con-trasto che riesca ad operare con rapidità ed efficacia. I casi sono della più diversa natura, spesso confinano con il racket malavitoso, e talvolta si presentano con caratteri particolarmente odiosi di immoralità e di asocialità.
Purtroppo anche nella vita dei partiti molto spesso è difficile individuare, prevenire, tagliare aree infette sia per la impossibilità oggettiva di un controllo adeguato, sia talvolta per l’esistenza ed il prevalere di logiche perverse.
E così all’ombra di un finanziamento irregolare ai partiti e, ripeto, al sistema politico, fioriscono e si intrecciano casi di corruzione e di concussione, che come tali vanno definiti, trattati, provati e giudicati.
E tuttavia, d’altra parte, ciò che bisogna dire e che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare od illegale.
I partiti, specie quelli che contano su apparati grandi, medi o piccoli, giornali, attività propagandistiche, promozionali e associative, e con essi molte e varie strutture politiche operative, hanno ricorso e ricorrono all’uso di risorse aggiuntive in forma irregolare od illegale.
Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro. E del resto andando alla ricerca dei fatti, si è dimostrato e si dimostrerà che tante sorprese non sono in realtà mai state tali.
Per esempio, nella materia tanto scottante dei finanziamenti dall’estero sarebbe solo il caso di ripetere l’arcinoto “tutti sapevano e nessuno parlava”.
Un finanziamento irregolare ed illegale al sistema politico, per quanto reazioni e giudizi negativi possa comportare e per quante degenerazioni possa aver generato non è e non può essere considerato ed utilizzato da nessuno come un esplosivo per far saltare un sistema, per delegittimare una classe politica, per creare un clima nel quale di certo non possono nascere né le correzioni che si impongono né un’opera di risanamento efficace ma solo la disgregazione e l’avventura.
Del resto nel campo delle illegalità non ci sono solo quelle che possono riguardare i finanziamenti politici. Il campo è vasto e vi si sono avventurati in molti, come i fatti spero si incaricheranno di dimostrare aiutando tanto la verità che la giustizia.
A questa situazione va ora posto un rimedio, anzi più di un rimedio. E’ innanzitutto necessaria una nuova legge che regoli il finanziamento dei partiti e che faccia tesoro dell’esperienza estremamente negativa di quella che l’ha preceduta. Altre proposte ed altri rimedi sono già sul tavolo. Vi aggiungeremo le nostre, sollecitando un di-battito parlamentare chiarificatore, serio e responsabile, su tutti gli aspetti di questa questione
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Ott
12
2008
Massimo Mantellini ha appena pubblicato un post sul Ministro Brunetta e La Fuga del (suo?!?) Cervello.
Riporta un ariticolo dove il Ministro (più amato dagli italiani) sostiene che i 2636 ricercatori in esubero
non sarano a spasso, si cercheranno qualcos’altro da fare. Altri progetti, altre esperienze, magari in giro per il mondo. Siamo chiari, la ricerca e’ questa. I ricercatori sono un po’ capitani di ventura, stabilizzarli e’ un farli morire
Ma che dice il Ministro? Semmai è vero il contrario. I ricercatori non sono capitani di ventura, non sono imprenditori in cerca di profitti. Sono persone che hanno deciso di dedicare la loro vita allo studio e alla sperimentazione sapendo che la maggior parte delle volte non rimarrà loro neanche la gloria.
Per poter usare al meglio le loro capacità e mettere il ‘cervello’ a disposizione delle comunità hanno bisogno di una certa tranquillità economica, di continuità e di stabilità.
Ci sono settori dove la ricerca è abbondamente finanziata dai privati, ma altri dove senza l’intervento statale non ci sarebbe ricerca.
Una azienda che non investe in ricerca e sviluppo è destinata a morire. Uno Stato che non investe nella ricerca e che permette la fuga dei cervelli che fine farà?
E pensare che Brunetta mi era simpatico…….
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Ott
07
2008
Contrariamente alle smentite degli ultimi giorni, l’ad di Unicredit Profumo si dimette. Al suo posto arriverà Nagel.
La notizia potrebbe essere resa pubblica già da questo venerdì.
Ne è passato di tempo dal mio ultimo viaggio in treno, ma oggi ho ritrovato le vecchie abitudini di un tempo: parlare di cose riservate come se l’intero scompartimento non sentisse o capisse una parola. (In prima classe più che in seconda…)
Aspettiamo venerdì e vediamo se la ‘mia fonte’ è valida!
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Set
26
2008
Da Corriere.it
Alitalia: sì della Cgil, i piloti rimandano
Veltroni: ho trattato io, premier assente
L’articolo ci racconta di esuberi (saranno 3.250 alla fine), di accordi e di recupero produttività. Ci racconta anche di Air France (punta al 10% del capitale di CAI) e della soddisfazione di Epifani per l’importante intesa in tema di precariato e salari in quanto l’azienda userà i precari, dando così speranza a centinaia e centinaia di lavoratori per i quali non c’era nulla -ndA, la disponibilità per Cai, qualora debba ricorrere a lavoratori con contratti a termine, di avvalersi di mille lavoratori precari selezionati tra i 3250 di Alitalia; difficile che CAI debba ricorrere a questi contrati visto che comunque avrà ancora personale in eccesso rispetto alle altre compagnie-
Racconta di tante cose interessanti ma dell’intervento di Veltroni nella trattativa non c’è più traccia.
Parrebbe quasi che l’intervento di Veltroni sia stato a livello di CGIL.
C’è da chiedersi allora a che serve un sindacato dei lavoratori quando poi è costretto a risponde agli ordini del leader di un partiro politico.
Tanto vale fare un’unica tessera: CgPDL (Confederazione Generale Partito Democratico del Lavoro )
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Set
25
2008
La fumata bianca a palazzo Chigi ricompone anche la ‘distanza’ tra il padre Roberto presidente di Cai e il figlio Matteo, ministro ombra del Pd
Se crediamo a quanto sopra, non avremo nessuna difficoltà a credere anche a questo
Matteo propendeva, in linea con tutta l’opposizione, per la cessione di Alitalia ad Air France. Anche se ha sempre precisato che il padre aveva fatto bene a reggere la cordata dei finanzieri accorsi al capezzale della compagnia aerea. E lo stesso Colannino jr assicurava: ”Non mi sento in nessun conflitto di interesse” rispetto al ruolo assunto dal padre nella vicenda.
Ma sopratutto ci berremo d’un fiato questa
Per coerenza – rimarcava poi il 37enne parlamentare del Pd- ho scelto di non partecipare ad alcuna riunione né a consigli di amministrazione” di famiglia “in cui sono state prese delle decisioni su Alitalia”
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Set
23
2008
Nelle chiacchiere di pausa pranzo si è paralto di Alitalia. Mio padre mi parla di un articolo apparso sul Corriere della Sera di qualche giorno fa.
Nell’articolo il Avvocato Ichino, uomo sicuramente di sinistra (eletto al senato nelle file del PD) e consulente delle principali sigle sindacali, parla con chiarezza del problema Alitalia e lo analizza dal punto di vista degli ammortizzatori sociali.
Mi ha colpito in particolare questa frase:
in nessun Paese serio si erogano trattamenti di disoccupazione o integrazione salariale, neppure per pochi mesi, a chi rifiuta l’offerta di un rapporto di lavoro regolare, confacente alla sua professionalità, come certamente era l’offerta di Cai. Se anche in Italia sapessimo gestire in modo serio questi “ammortizzatori sociali”, a Fiumicino giovedì scorso non ci sarebbe stato alcun applauso
Si può forse dargli torto?
Leggi l’articolo: CRISI ALITALIA, SPECCHIO DELLA CRISI DI UN INTERO SISTEMA
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