Lug 28 2008

Comcast comunica con i suoi clienti e lo fa ‘spiando’ i blog

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Ho letto un articolo interessante. Subito ho pensato che finalmente le aziende stanno iniziando a comunicare con i propri clienti. (comunicare inteso come dialogare e non semplice comunicazione)

Il  blogger Brandon Dilbeck si era lamentato del servizio offerto dal Comcast.  Il suo era un blog che non riceveva molte visite e senza commenti negli ultimi tempi.
Il suo fornitore ha letto il post e immediatamente ha stabilito una relazione con cliente inviando un commento nel quale si scusano per gli inconvenienti tecnici e suggeriscono delle soluzioni ai problemi.

Il fatto è stato confermato da Frank Eliason, manager presso Comcast. L’azienda monitora il web in cerca di commenti sui propri servizi.

Questo è davvero un nuovo modo di comunicare con i clienti  e aiutarli a risolvere i problemi tecnici.
Una delle tesi del Cluetrain Manifesto (redatto nel 1999!!) dice:

Le aziende possono ora comunicare direttamente con i loro mercati. Se non lo capiscono, potrebbe essere la loro ultima occasione

Nel 2008 sembra che finalmente qualche azienda abbia iniziato a capirlo!

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Lug 26 2008

Ryanair? No Grazie!

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Perché volare ancora con Ryanair?

I prezzi non sono più competitivi, il servizio è pessimo, i disservizi costanti, gli aeroporti scomodi.

Il check.in è un’impresa e il tuo bagaglio viene controllato al grammo pur di spillarti qualche(??) euro. Se non sei stato più che attento, pagherai molto caro ogni chilogrammo in più che avrai messo in valigia.
A questo aggiungi pure che la tariffa è soggetta agli umori giornalieri del personale: sulla prenotazione del biglietto (contratto) ti dicono che pagherai 10 Euro per ogni Kg, in questo momento sul sito è scritto che <> mentre stamattina ai miei genitori hanno richiesto 18 Euro per ogni Kg

A bordo sei trattato a pesci in faccia e se non conosci l’inglese non saprai mai cosa fare in caso di pericolo (da notare che per il manuale di un apriscatole è richiesta la doppia lingua….mha!).

E con ieri hanno toccato il fondo: usano il dito di Bossi per dirci che <>.

Non voglio entrare nel merito ideologico (troppo facile schierarsi pro o contro a seconda della propria fede politica) e nemmeno voglio esaminare il tipo di comunicazione scelto (ognuno è libero di scegliere il proprio stile – Ryanair non è certo un esempio di stile).

Questa pubblicità (di pubblicità si tratta e non di comunicazione!) è volgare, gratuita, di basso profilo ma sopratutto offensiva.  E’ un attacco palese all’operato delle nostre istituzioni, ai nostri rappresentanti e quindi a tutti gli italiani. E’ vergognoso!

Ryanair? NO GRAZIE!

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Lug 15 2008

l’assenza del dubbio e l’autorevolezza dei blog

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La crisi del congiuntivo ha un’origine chiara: pochi oggi pensano, credono e ritengono, tutti sanno e affermano. L’assenza di dubbio è una caratteristica della nuova società italiana. Chi esprime cautela e usa il congiuntivo rischia di passare per insicuro.
Beppe Severgnini, giornalista
Bla Bla Bla BlaQuesto è un aspetto molto evidente nei blog e nei forum e credo non mancherà nel tempo di diventare ‘il problema’ della comunicazione libera.  Quando c’è troppa gente che parla non si sentono più le parole ma solo caos.
Per i blogger saranno sempre più rilevanti i concetti di etica, credibilità e autorevolezza, unici strumenti per far emergere le proprie parole.

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Lug 07 2008

Non sei Social? Non sei in Internet!

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Vi ricordate qualche anno fa quando andava di moda dire alle aziende: “non hai un web site? non esisti!”

Adesso le aziende, che hanno appena finito di capire cosa è internet e a cosa serve “LAEMAIL”, si sentiranno dire: “se non sei ‘social’, non sei in internet!”.
Ma sarà poi vero? MMmhhhh probabile!

Intanto i dati fanno riflettere: 4.000.000 gli articoli su Wikipedia, 100.000.000 i video su YouTube, 200.000.000 i blog attivi, il 73% degli utenti on-line ha letto un blog, il 57% si è iscritta ad un network social…

Ma ancor di più deve far riflettere il fatto che grazie al Social Networking le aziende hanno perso (o quasi) il controllo della comunicazione. La comunicazione è guidata dal consumatore in modo trasparente e autentico (o quasi). E’ finita l’era della comunicazione guidata incentrata sul prodotto. I nostri clienti potrebbero parlare di noi e dei nostri prodotti in qualsiasi momento, anche adesso!

Molto ben fatta è la spiegazione elaborata da Marta Z. Kagan e segnalata da Luca Conti su Nova100:

Ma essere Social richiede risorse (e tante in termini di ore uomo) e competenze…  sarà divertente vedere come le aziende italiane, affette da  ‘nanismo’,  affronteranno questa nuova sfida.

Sono sicuro che sapremo distinguerci e sapremo prendere anche questo treno…. (io mi sono già preso una cuccetta!)

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Giu 29 2008

eBay perde colpi

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Un londinese mette all’asta casa, auto, moto, barca, vestiti, amici e lavoro in un negozio di tappeti sperando nel nuovo miracolo eBay e invece racimola meno di quanto vale la sua sola casa.

Dopo aver scoperto la dura realtà del mondo delle aste on-line e aver pagato la commissione ad eBay, il venditore si è limitato a dire ‘Sono abbastanza contento anche se mi aspettavo di più!’

eBay non è più quella di una volta?!? Oltre a perdere colpi nei risultati sembra aver perso il controllo della comunicazione positiva…

Ecco la notizia

(ANSA) – LONDRA, 29 GIU – Un inglese, emigrato in Australia, ha messo all’asta su Ebay casa, auto, moto, barca, vestiti, amici e lavoro in un negozio di tappeti. Sembrava che Ian Usher dovesse diventare milionario ma molte puntate erano false e ha racimolato 250.000 euro, meno di quanto vale solo la sua villetta di Perth. ‘Sono abbastanza contento -ha detto il 44enne- anche se mi aspettavo di piu”. L’uomo ha venduto la sua vita su Ebay per tagliare con il passato dopo che l’anno scorso e’ stato mollato dalla moglie.

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Giu 23 2008

Webchising: zero investimenti, zero guadagno

Ho già espresso il mio pensiero su questa forma di (non)e-commerce e quanto la ritenga dannosa per il commercio elettronico .

L’idea di shop.it è eccezionale dal punto di vista aziendale e commerciale: attira nuovi clienti grazie alla moltiplicazione dei punti vendita e attira clienti in cerca di risparmio. Hanno gestito bene la comunicazione, aumentato la link popularity e fatto branding. Davvero bravi!

Ma per gli aspiranti merchant? Ho voluto mettermi nei panni di uno di loro e lo scorso 20 maggio ho aperto 2 negozi grazie al webchising di shop.it
L’ho fatto rincorrendo il sogno dell’ex motto di internet: facile per tutti e a basso costo.

Aprire i negozi e personalizzarli per renderli tematici ha chiesto davvero 2 minuti. (uno è dedicato al mondo wii e l’altro si occupa di vendita libri). La piattaforma drag&drop è intuitiva e davvero ben fatta.
Non ho avuto costi di start-up, non ho magazzino, non ho dovuto accendere contratti con i vettori e sottoscrivere un contratto con un gateway per accettare i pagamenti elettronici; non dovrò nemmeno preoccuparmi delle disposizioni dettate dal Codice del Consumo, di aprire una partita IVA, dei risarcimenti per danni merce, del diritto di recesso e nemmeno dover presentare l’elenco clienti fornitori!
Come nel franchising, ho il brand (shop.it) che mi aiuterà a conquistare la fiducia dei miei clienti e a generare vendite. Con zero investimenti ero pronto a guadagnare il 10% su ogni transazione (o semplicemente risparmiare il 10% sui miei acquisti).

Ma dopo un mese come è andata?

Riassunto fatturato di wii.shop.it

La merce consegnata del tuo negozio
Incasso Lordo (IVA inclusa): € 0,00
Fatturato (al netto dell’IVA): € 0,00
Calcolo delle tue commissioni lorde (10%): € 0,00
Trattenute fiscali sulle tue commissioni (11,5%): € 0,00
Le tue commissioni nette : € 0,00
Le vendite dei tuoi affiliati
Attualmente hai 0 affiliati attivi
Il Totale delle tue commissioni: € 0,0000
(ricorda che per ricevere l’accredito delle tue commissioni devi avere accumulato almeno 100 €)

    Riassunto fatturato di amazon.shop.it

    La merce consegnata del tuo negozio
    Incasso Lordo (IVA inclusa): € 0,00
    Fatturato (al netto dell’IVA): € 0,00
    Calcolo delle tue commissioni lorde (10%): € 0,00
    Trattenute fiscali sulle tue commissioni (11,5%): € 0,00
    Le tue commissioni nette : € 0,00
    Le vendite dei tuoi affiliati
    Attualmente hai 0 affiliati attivi
    Il Totale delle tue commissioni: € 0,0000
    (ricorda che per ricevere l’accredito delle tue commissioni devi avere accumulato almeno 100 €)

      Non ho fatto acquisti personali e quindi non ho ‘risparmiato’ nulla.  Anche se avessi fatto qualche acquisto, probabilmente non avrei potuto comunque beneficiare del risparmio del 10%.
      Infatti l’accredito delle commissioni avviene superata la soglia di 100 Euro che equivale a dire , scorporata l’IVA e dedotte le trattenute fiscali, ad un Incasso Lordo del singolo negozio superiore ai 1.350,00 Euro.
      Non ho generato nessun ordine e quindi non ho guadagnato nulla
      .
      Di contro non ho fatto investimenti economici e ho dedicato ‘solo’ del mio tempo.

      Quindi come è andata? Bhe.. escludendo il ‘tempo uomo’, posso dire che non c’ho rimesso nulla! 😉

      Domanda: webchising cui prodest?
      Risposta: trovatela voi ma non dite che questa iniziativa aiuta l’e-commerce.

      L’e-commerce non è un gioco e per provare a farlo funzionare richiede un’idea imprenditoriale alla base, il prodotto, un’analisi, degli investimenti (a volte ingenti) e molto MOLTO altro

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      Giu 03 2008

      e-commerce in Italia

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      Ho ricevuto una comunicazione da Davide Casaleggio che riporto volentieri.

      La Casaleggio Associati ha reso disponibile il video dell’evento sull’e-commerce in Italia tenutosi a Milano a marzo in cui vengono presentate le linee di tendenza del settore a confronto con l’Europa.

      Immagine anteprima YouTube

      L’e-commerce in Italia ha un valore stimato di 4,868 miliardi di euro nel 2007, con una crescita del fatturato del 42,2%.
      Nel 2007 sono stati eseguiti circa 23 milioni di ordini on line in Italia.

      La ricerca è disponibile sul sito: www.casaleggioassociati.it/e-commerce

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      Feb 23 2008

      vi è arrivata una fattura da PAGINE .IT S.r.l.? Ignoratela!

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      [UPDATE del 10 Luglio 2009]

      PAGINE.IT: FRODAVANO IMPRENDITORI CON PUBBLICITA’ ON LINE, DUE ARRESTI
      http://www.primadanoi.it/modules/news/article.php?storyid=3917

      [/UPDATE]

      In ufficio arriva di tutto e ovviamente arrivano le fatture dei fornitori. Capita anche che ogni tanto arrivino fatture di fornitori sconosciuti per servizi mai richiesti che avanzano richieste di pagamento. Gli errori sono rari, spesso è una truffa!

      Qualche tempo fa in ufficio è arrivata una fattura da una fantomatica PAGINE.IT S.r.l. che ci addebita 280 Euro per un non meglio precisato “Servizo Banner Annuale”.

      Oltre a non sapere chi sia questa Pagine.it abbiamo la certezza di non aver mai richiesto servizi di quel tipo (e mai ci affideremmo ad una azienda che vende servizi di visibilità su siti a visibilità zero!) e sopratutto di non aver mai firmato nulla.
      Alla memoria ci torna una fattura di qualche anno fa di una certa Pagine Italiane…. o meglio la tentata TRUFFA di Pagine Italiane. Nome simile, stesso modus operandi, stessa area geografica, stessi soci (indagati)
      Ma la ciliegina sulla torta doveva ancora arrivare. Mercoledì mi passano una telefonata. Una ‘gentile’ signorina mi chiede se abbiamo ricevuto la fattura e soprattutto se abbiamo effettuato il pagamento: la faccia peggio del deretano!

      Ma come?!? A questi signori non basta cercare di truffare mandando fatture per servizi mai richiesti, ma hanno pure la faccia tosta (si può dire tosta?) di chiamare per sollecitare il pagamento (e magari fare velate minacce di azioni legali qualora non si ottemperi).

      Questi signori vanno trattati esattamente come meritano: IGNORATI!

      Se vi arriva una fattura da PAGINE.IT procedete in questo modo:
      – archiviatela senza contabilizzarla (non perdete tempo a rispedirla o fare fax/raccomandate di contestazione, tanto non risponderanno)
      – mandate copia della fattura con segnalazione di tentata truffa alla Polizia Postale
      – aspettate che vi chiamino (un paio di settimane)
      – chiedete che vi mandino copia del contratto/abbonamento/incarico da voi sottoscritto
      vi diranno che vi hanno mandato una mail dove vi avvisavano di aver attivato un servizio gratuiti per il primo anno e a pagamento per il successivo. Che in internet basta questo…
      interrompete la comunicazione senza dire nulla 😀

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      Ott 26 2007

      il negoziante sotto casa ti rifila merce contraffata!

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      ….ovvero quanto sono ‘strani’ i dati di Confcommercio-Istituto Piepoli se comparati con quelli dell’Osservatori del Politecnico di Milano

      In Italia la merce falsa ha un giro d’affari di circa 7,2 miliardi di euro. Lo rileva un rapporto Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli
      Della torta, una fetta di 3,3 miliardi riguarda oggetti d’abbigliamento, accessori e prodotti multimediali e informatici, cosi’ suddiviso:
      abbigliamento/moda, 2 miliardi di euro;
      accessori, 1,2 miliardi di euro;
      prodotti multimediali/informatici, 130 milioni di euro

      Almeno il 30% della merce venduta via Internet e’ contraffatta. ….. le previsioni suggeriscono che la quota del 30%, secondo una prima analisi dei dati, incrementera’ ancora

      Il giro di affari dell’e-commerce per il 2007 è stimato in 5,3 miliardi di Euro

      5,3 miliardi di euro il valore dell’e-commerce b2c in Italia (valore stimato nel 2007)
      – 156 milioni di Euro il valore totale delle vendite di abbigliamento on-line (per 2 terzi fatturata da Yoox.it)
      – 644 milioni di Euro il valore totale delle vendite di prodotti multimediali/informatici on-line (dove 5 operatori rappresentano il 40% del valore totale)
      – 1.4 miliardi di Euro il valore totale delle vendite c2c (su eBay per la quasi totalità)
      – 2.6 miliardi di euro il valore delle vendite di servizi/prodotti turistici

      Quindi se la matematica non è un’opinione ma soprattutto se quanto affermato da Confcommercio, Istituto Piepoli e Politecnico di Milano corrispondesse al vero, possiamo affermare senza ombra di dubbio che:
      – togliendo dal totale vendite on-line quanto difficilmente può essere contraffatto (assicurazioni, biglietti aerei, pacchetti viaggio, prenotazioni alberghiere, grocery etc) e non considerando tutto quello che non è e-commerce (ovvero eBay con le sue aste) il valore totale delle vendite on-line non arriva a 1 miliardo di euro
      – a meno che Yoxx non venda merce contraffatta, il mercato dell’abbigliamento on-line vale 50 milioni di Euro
      – a meno che mediaworld, monclick etc non rifilino merce contraffatta, il mercato dei prodotti multimediali/informatici vale poco più di 300 milioni di euro

      Con questi dati, anziché titolare “Il 30% della merce venduta on-line è contraffatta” i lanci di agenzia poi ripresi da giornali & c, danneggiando l’e-commerce italiano, gli strateghi in comunicazione avrebbero dovuto fatto meglio a rassegnarsi all’anonimato oppure ricorrere a titoli più ‘reali’. Non sono un esperto di comunicazione ma qualche idea mi è venuta:

      il negoziante sotto casa ti rifila merce contraffatta! lo rivela lo studio Confcommercio-Istituto Piepoli”
      eBay: le aste contraffatte! secondo lo studio Confcommercio-Piepoli attraverso il sistema di aste on-line si smercia on-line la maggior parte della merce contraffatta”
      I vucumprà: un mercato da 7,2 miliardi di Euro. Confcommercio-Istituto Piepoli fotografano la situazione Italiana sulla contraffazione”

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      Ott 24 2007

      e-commerce: i soliti falsi allarmi!

      La recentissima RICERCA CONFCOMMERCIO-ISTITUTO PIEPOLI  ha evidenziato come la contraffazione sia un mercato che vale 7 Miliardi di Euro.  Si legge infatti che “In Italia la merce falsa ha un giro d’affari di circa 7,2 miliardi di euro. Acquisti per oltre 108 milioni nel settore dell’abbigliamento, prodotti multimediali e informatici”

      La contraffazione è un fenomeno noto da anni che ha smesso di colpire e di fare notizia.  Ed ecco allora che gli strateghi della comunicazione  hanno ben pensato di buttare l’amo al quale moltissimi pesci hanno subito abboccato facendo rimbalzare la notizia: “Almeno il 30% della merce venduta via Internet è contraffatta. In merito alla merce contraffatta venduta via Internet, le previsioni suggeriscono che la quota del 30%, secondo una prima analisi dei dati, incrementerà ancora.

      Questa è l’ennesimo attacco al ‘mio’ mondo: l’e-commerce fa paura e bisogna boicottarlo sempre e comunque! Seminare terrore fra quanti vorrebbero avvicinarsi agli acquisti online e demolire le certezze di chi già pratica questa  rischiosissima attività.

      Sono sicuro: prima o poi qualche genio arriverà a parlare di ‘dose ad uso personale’ oltre la quale fare acquisti on-line sarà un reato!

      Leggi: CONTRAFFAZIONE: UN “MERCATO” DA 7 MILIARDI DI EURO

      Modifica del 29/10/2007
      La Segreteria Generale FENAPRO comunica che il link è stato cambiato e che http://www.confcommercio.it/home/contraffazione.doc_cvt.htm non è più attivo.

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