Set 26 2008

Da Cgil a CgPDL senza passare da Berlusconi: mutamenti dello scenario sindacale italiano

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Da Corriere.it

Alitalia: sì della Cgil, i piloti rimandano
Veltroni: ho trattato io, premier assente

L’articolo ci racconta di esuberi (saranno 3.250 alla fine), di accordi e di recupero produttività. Ci racconta anche di Air France (punta al 10% del capitale di CAI) e della soddisfazione di Epifani per l’importante intesa in tema di precariato e salari in quanto l’azienda userà i precari, dando così speranza a centinaia e centinaia di lavoratori per i quali non c’era nulla -ndA, la disponibilità per Cai, qualora debba ricorrere a lavoratori con contratti a termine, di avvalersi di mille lavoratori precari selezionati tra i 3250 di Alitalia; difficile che CAI debba ricorrere a questi contrati visto che comunque avrà ancora personale in eccesso rispetto alle altre compagnie-

Racconta di tante cose interessanti ma dell’intervento di Veltroni nella trattativa non c’è più traccia. 

Parrebbe quasi che l’intervento di Veltroni sia stato a livello di CGIL.
C’è da chiedersi allora a che serve un sindacato dei lavoratori quando poi è costretto a risponde agli ordini del leader di un partiro politico.

Tanto vale fare un’unica tessera: CgPDL (Confederazione Generale Partito Democratico del Lavoro ) 

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Set 22 2008

Codice Internet e AICEL: si parlerà di Commercio Elettronico !

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internet alle personeMi hanno appena confermato l’invito a parlare di commercio elettronico durante gli interventi “Internet in 50 minuti” proposti Codice Internet e curati da Marco Montemagno all’Ottagono di Milano

E’ una occasione importante per portare l’e-commerce fuori dal web, per infondere fiducia, per convincere gli ‘analogici’ a provare l’ebrezza e il senso di soddisfazione che solo una positiva esperienza di acquisto on-line può dare. 😉

Non ho tantissimo tempo per preparare l’incontro, ma potrebbe essere l’occasione per lanciare in anteprima un progetto AICEL che mi sta molto a cuore….. anzi…  SonoSicuro sarà l’occasione giusta!

 

Scoprine di più:
Codice Internet : internet alle persone
 AICEL- Associazione italiana Commercio Elettronico

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Set 05 2008

Tentata Truffa: è importante fare la segnalazione o denuncia

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Mi è capitato spesso di parlare di truffe e di tentata truffe on-line.  Ogni volta che ho avuto il sospetto della truffa, oltre che parlarne qui, ho sempre fatto la segnalazione o la denuncia alle autorità competenti.

Il fatto di parlarne sul blog mi permette di scambiare informazioni con altri e di ‘chiarire’ la posizione del proponente. Fare la segnalazione/denuncia è invece un dovere civile.

Non può quindi che farmi piacere leggere questa notizia:

Il Garante della concorrenza e del mercato ha inviato ai pm di Roma la documentazione
sui messaggi ingannevoli di alcune società, che offrono spazio gratuito ma fanno pagare

Gli inganni delle guide online. L’Antitrust investe la Procura

Centinaia di segnalazioni di imprenditori e istituzioni pubbliche che hanno ricevuto fatture da mille euro. I ripetuti richiami dell’Autorità non hanno bloccato il fenomeno

La prossima volta che ricevi una comunicazione ‘strana’, una fattura non richiesta o una pubblicità sospetta, dedica 5 minuti del tuo tempo e segnala il fatto! SERVE!

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Set 01 2008

e-commerce Partito Democratico: mi ha truffato ?!? No, ma ha tradito la mia fiducia

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Ad Aprile scorso avevo notato che l’e-commerce attivo sul sito del Partito Democratico non era  ‘conforme’ alla normativa che disciplina la vendita on-line.

Il giorno 5 avevo fatto un ordine di prova, giusto per valutare come una ‘grande’ struttura si muovesse.  Per gioco e per scherzo nel post dell’8 Aprile mi ponevo la classica domanda che affligge la maggior parte dei ‘buyers’ on-line: “Mi devo preoccupare?”, “Oddio? sarò stato truffato?” o peggio “E’ il caso che faccia un ChargeBack con Visa?

Non ci crederete: non ho mai ricevuto quanto ordinato mentre mi è stato regolarmente addebitato l’importo di 11,00 Euro sulla mia carta di credito

Maggio 05/04/2008 81494001188 ALTRE SPESE 11,00 EC0000000000003100 WWW.PAWWW.PARTITODE

Nessuna comunicazione da parte loro, nessuna mail di conferma o di avviso di ritardo spedizione, ne tantomeno delle scuse…

Che dovrei fare adesso? Gridare allo scandalo? Girare per forum ‘sputtanando’ il loro lavoro?  Mettermi a scrivere raccomandate? Rivolgermi al giudice di Pace?
Sarebbero solo perdite di tempo, ho comprato con Carta di Credito e quindi ho una tutela in più: Charge Back!

Fortunatamente questo e-commerce è l’eccezione che conferma la regola ma comunque contribuisce ad aumetare quel senso di insicurezza tipico negli acquisti on-line: se non ti puoi fidare di chi fa le leggi….
Se non facessi il lavoro che faccio e se non fossi coinvolto nell’Associazione Italiana Commercio Elettronico, questa pessima esperienza di acquisto avrebbe sicuramente influenzato i miei acquisti futuri.

La fiducia nell’e-commerce è importantissima. Qualcosa con carrelli.it l’ho già inventato (Compra Sicuro – siamo il primo e unico e-shop  ad avere una assicurazione sul buon esito dell’acquisto) ma SONOSICURO che si possa fare molto per aumentare la fiducia negli acquisti on-line.
Ho già qualche idea e qualche progetto in costruzione…  magari un giorno ve ne parlerò!

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Ago 31 2008

Lago di Garda: mafie nostrane e d’importazione

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I<<sono venuti qui gli uomini della Digos, mi hanno vivamente consigliato di far denuncia e soprattutto di non prendere sottogamba le minacce. È stata investita della cosa anche la Direzione antimafia». Sì, perché la situazione nel Garda agiscono mafie nostrane e d’importazione. E la trasformazione di terreni agricoli in edificabili ne farebbe schizzare il prezzo alle stelle.
Fonte: Il Giornale

Non è una notizia ‘nuova’; ogni abitante del Lago di Garda e di Desenzano in particolare non può far finta di non sapere, ma leggerlo in toni così chiari fa sempre un certo effetto! Altro che ediliza col barbatrucco! GOSH!

Domanda della sera: chi trasforma i terreni da agricoli ad edificabili?

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Ago 31 2008

Alitalia: un dovere partecipare agli utili, un diritto accollarvi i debiti

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“Non ci regalano Alitalia un dovere accettare questa sfida”

Questo è il titolo dell’intervista rilasciata da Roberto Colaninno ad Ezio Mauro di Repubblica. Già il titolo lascia presagire molto!!

E qual è invece il ragionamento che l’ha convinta a muoversi?
“Provo a dirlo in modo semplice: la responsabilità. Se fai l’imprenditore, una sfida come questa ti chiama, come un dovere.

Anche io sento il dovere di partecipare a questa sfida… dove devo firmare?

Ma è una partita che si gioca con strane regole costruite su misura per voi, non le pare?
“Senta, spero che a nessuno venga in mente che qui ci stanno regalando qualcosa, prima di tutto perché nessuno mi ha mai regalato niente, e poi perché il rischio è grosso così…”.

Parliamone… anche io sento mi sento in diritto di non avere nulla in regalo…

Va bene, ma la sua etica da imprenditore non ha niente da dire sul fatto che tutto il rosso di Alitalia – uomini e debiti – si scarichi sullo Stato, come ai bei tempi democristiani dell’Efim?
“Mi scusi, ma lei sa dirmi come possiamo salvare questa azienda se non si fa così? Io, con tutta la buona volontà, non sono mica mago Merlino. Qui l’azienda è cotta, non c’è più, non c’è più niente.

Verità!?! Ma come? Se non c’è più nulla com’è che nasceranno due aziende? (Newco e la ‘Bad Alitalia’) Diciamo che in Bad Alitalia non c’è più niente.
Io mi sento in dovere di partecipare ai profitti della Newco ma di diritto mi accollo parte dei debiti della’Alitalia. Com’è sta storia?

Ma non le viene in mente che a queste condizioni d’eccezione tutti sarebbero capaci di vincere la sfida?
“E che lo facciano allora, che vengano. Non è che qui ci sia una cosca che si divide protezioni e benefici. Diciamola tutta una buona volta: non ho avuto benefici nemmeno a Telecom,

A chi devo mandare la richiesta? Il dovere chiama!!!

Con l’utile garantito della vendita tra qualche anno dell’azienda risanata, utile per voi privati, debiti per lo Stato: non è un privilegio?
“Dello Stato abbiamo già parlato. Quanto ai privati, che vendano secondo convenienza fa parte della logica di mercato. Non sfruttiamo il pubblico, cogliamo un’opportunità di mercato, ma attenzione: il risultato sarà dato da quell’opportunità più le nostre capacità e il nostro impegno.

Credo di essere capace, ho un forte senso del dovere e mi impegno molto…

Un’ultima domanda: cosa le ha detto dell’operazione Alitalia suo figlio Matteo, ministro ombra dell’Industria del Pd, che sta all’opposizione di Berlusconi?
“Lui critica le idee di Berlusconi, e io lo rispetto. Lui rispetta me come imprenditore. Andiamo avanti così, e ci vogliamo bene”.

Destra o Sinistra non fa sdifferenza, l’importante è volersi bene (e fare affari)

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Ago 26 2008

ALITALIA

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Io credo: risorgerò,
questo mio aero vedrà il Salvatore !

Esce allo scoperto la cordata ed è interessante constatare l’abilità dei soliti noti di uscire dalla porta per poi rientrare dalla finestra (di destra o di sinistra non fa alcuna differenza).
La notizia:

I potenziali investitori in Alitalia si sono riuniti ieri per la prima volta sotto la regia di Banca Intesa per mettere a punto gli ultimi dettagli dell’operazione. Il ruolo di “pivot” nella cordata dovrebbe spettare a Roberto Colaninno, disposto secondo indiscrezioni a investire con la Immsi circa 200 milioni ricevendo in cambio (con l’ok di tutti i soci ribadito ieri) il ruolo di presidente con deleghe forti dal punto di vista strategico. Carlo Toto girerebbe per circa 300 milioni la sua Air One alla newco e ne reinvestirebbe circa un centinaio, probabilmente con il ruolo di vicepresidente.

La poltrona di amministratore delegato andrà invece a Rocco Sabelli che ieri ha illustrato le linee di massima del piano Fenice ai futuri azionisti: il progetto – cui lui stesso ha lavorato nelle ultime due settimane e ancora da finalizzare in alcune parti come la partnership strategica (Lufthansa, interessata pure ad Austrian, è in pole) – prevede una compagnia più snella, con un ritorno parziale a Malpensa, molto outsourcing e una quota vicino al 65% del mercato domestico.

All’incontro di ieri hanno partecipato anche altri gruppi pronti a mettere sul piatto cifre importanti anche se un po’ meno significative (in linea di massima sotto i 50 milioni): le famiglie Fossati e Riva, Sintonia (gruppo Benetton), Aponte, la Fingen dei toscani Fratini (quelli che hanno lanciato i jeans Rifle), il gruppo Ligresti e i fondi Equinox e Clessidra. Alla fine il parterre di soci dovrebbe arrivare a una quindicina di nomi tra cui Pirelli( nda Tronchetti Provera), Marcegaglia e Gavio.

Ma la chicca che passerà inosservata grazie alla bagarre che scatenerannno i numeri (presunti, reali, indicati, smentiti…) degli esuberi è a mio avviso la ‘bad company‘:

Rocco Sabelli, ha illustrato ai soci privati il Piano Fenice” messo a punto a Ca’ de Sass dal board di Banca Intesa. Il piano prevede lo spacchettamento della compagnia in due tronconi: da una parte ci sarà la nuova società sostenuta dalla cordata italiana e integrata con l’AirOne di Toto, dall’altra la vecchia Alitalia, una “bad-company” carica di debiti e di personale da liquidare.

Una azienda spazzatura dove esuberi e debiti saranno scaricati senza troppi convenevoli. In sostanza ‘i soliti noti’ pubblicizzano il debito e privatizzano gli utili (FIAT docet)

Tutta la mia solidarietà a quanti perderanno il lavoro e a quanti non vedranno MAI PAGATI i loro crediti!.

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Lug 25 2008

3.422 le imprese attive nell’e-commerce ma il Paese non cambia

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La Camera di Commercio di Milano ha reso pubblica una elaborazione effettuata sui dati del registro imprese al quarto trimestre 2007.
In Italia siamo ‘solamente’  in 3.422 aziende a vendere on-line (commercio al dettaglio – escluso quindi il B2B).  Ancora pochi ma comunque in fortissima crescita: 36,6% in più rispetto al 2006 e il 430% in più rispetto al 2004

La Lombardia è la regina incontrastata con 589 imprese.

Anno 2007 Anno 2006 Var % 06/07
Bergamo 38 36 5,60%
Brescia 44 31 41,90%
Como 24 20 20,00%
Cremona 17 11 54,50%
Lecco 15 7 114,30%
Lodi 9 6 50,00%
Mantova 21 14 50,00%
Milano 314 219 43,40%
Pavia 35 29 20,70%
Sondrio 5 3 66,70%
Varese 67 57 17,50%
Lombardia 589 433 36,00%

La CamCom di Milano ha inoltre elaborato i dati Istat 2007 e redatto anche un profilo dei “venditori” dal quale sembrerebbe emergere chiaramente il fenomeno del ‘nanismo’ delle imprese e-commerce in Italia: il 71,7% sono ditte individuali.

Luigi Ferro scrive che questo dato potrebbe anche essere influenzato dalla presenza eBay e che pertanto, nonostante la crescita registrata,  l’e-commerce non contribuisce al cambiamento del Paese.

Con questo intendiamo che se io decido di vendere online su eBay la mia biblioteca, se il negoziante di prodotti particolari vende anche online, possiamo diventare alla lunga un fenomeno sociale più o meno importante ma niente di più. ………

mille siti fatti da singoli individui che magari hanno tutt’altra attività cambiano magari la vita di poche persone, fanno la felicità di eBay, ma non contribuiscono a cambiare un paese come potrebbero fare mille aziende che si lanciano nel commercio elettronico

A mio avviso è comunque un dato che deve essere interpretato, ragionato e contestualizzato nel nostro Paese.
Innanzitutto se quel 71% includesse davvero buona parte dei venditori di eBay sarebbe già un risultato!
Ho la convinzione (personale, non supportata da dati ufficiali ma solo da evidenze oggettive) che il fenomeno eBay influenzi in minima parte quel dato.
Molti venditori professionali su eBay spesso omettono di aggiornare la posizione in Camera di Commercio e utilizzano il marketplace come canale alternativo alla vendita tradizionale. I dati elaborati si riferiscono alle aziende che effettuano ‘Commercio al dettaglio effettuato via internet’.
Molti altri venditori non risultano neanche avere P.IVA…..
Altro aspetto da non sottovalutare è la convenienza ‘economica’ ad aprire ditte individuali rispetto a società. Minori costi di gestione e di avviamento attività. Gestione fiscale semplificata etc etc
Molte imprese ‘tentano’ l’e-commerce aprendo una nuova realtà parallela a quella tradizionale.
L’e-commerce italiano sta riscoprendo la filosofia che negli anni passati aveva reso forte e competitiva l’Italia: piccolo è bello.  Resta da chiedersi se in un mercato davvero globale come quello dell’e-commerce, questo modello di busines che ha già mostrato le sue debolezze, sia quello giusto da utilizzare.

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Lug 11 2008

iPhone 3G in vendita da oggi ma non tutti sono pazzi !

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Mentre l’ANSA lancia la notizia  Iphone: coda a Roma per ‘melafonino’ con tanto di foto di alcuni pazzi in coda dalle sei del pomeriggio per essere il primo, scoccata la mezzanotte, ad avere fra le mani l’agognato iPhone di Apple,  c’è chi lancia una Petizione contro le tariffe di TIM  e Vodafone per l’iPhone 3G in Italia e Steve felice col suo iPhone.. e come dargli torto?manda una lettera a STEVE JOBS

Intanto l’Antitrust avvia una pre-istruttoria per verificare una possibile posizione dominante dei due unici operatori che attualmente commercializzano l’iPhone 3G dopo l’esposto del Movimento Difesa del Cittadino

Ma vale davvero la pena fare tutto questo per un telefonino che fra qualche mese sarà ‘vecchio’ e già pronto per essere buttato?

Per APPLE, TIM e VODAFONE sicuramente si: l’importante è che se ne parli!

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Lug 06 2008

iniziano i saldi? attenti alle truffe nell’e-commerce!

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Come si fa ad ottenere visibilità? Serve una notizia!
E come si trova una notizia? Semplice, basta unire la parola truffa ad e-commerce ed ecco costruita la notizia!
Non importa il contenuto e nemmeno la data. Importante è sparare l’ennesima stronzata contro il commercio elettronico nella speranza di ottenere un minimo di visibilità!

Questa volta è Help Consumatori (Agenzia on line di informazione quotidiana dedicata ai consumatori) che in data primo luglio ha ben pensato di ripescare un vecchio comunicato stampa del Gennaio 2008 dell’associazione Codici e riciclarlo per i saldi d’estate. Un bel titolo ATTENZIONE ALLE TRUFFE ONLINE con tanto di decalogo per un commercio elettronico sicuro ed ecco la notizia!

Leggendo il decalogo mi viene subito da chiedermi se chi lo ha stilato abbia mai fatto realmente un acquisto in un e-commerce.
Secondo di poi mi domando come sia possibile che il Movimento Difesa del Cittadino, fondatore della testata, cada in queste situazioni tragicomiche che non gli rendono certo l’onore che merita per l’attività svolta quotidianamente.

Ma si sa, quando c’è di mezzo l’e-commerce tutto aiuta a far notizia!

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