Ago
06
2008
Notizia di oggi che rimbalza un po’ ovunque
hanno rubato 45 milioni di carte di credito o bancomat, la più grande truffa informatica di cui le interpol internazionali siano a conoscenza. La squadra di hacker aveva venduto per anni le «identità» delle carte di credito di milioni di clienti attivi sul mercato americano semplicemente copiando i numeri delle loro carte ogni volta che le usavano in un grande magazzino, ad un bancomat o in qualsiasi altro megastore.
Possiamo analizzarla in diversi modi. Ne voglio mettere in evidenza 2:
- sicurezza: dimostra come non sia l’uso della carta di credito nelle transazioni on-line il problema della clonazione;
- e-commerce: dimostra come i Merchant siano il soggetto debole nei pagamenti on-line. Potenzialmente ci sono 45 mln di falsi acquirenti che girano per la rete! Quanti ordini possono piazzare 45 mln di falsi acquirenti?
La stampa invece ha prestato più attenzione al numero di carte clonate e al nickname di uno dei truffatori: DelPiero
Leggi la notizia su
Il Messaggero
Ansa
P.S.
Volutamente non parlo di hacker. Questi non sono hacker ma truffatori, banditi, criminali…
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Lug
30
2008
Nonostante bazzichi la rete da anni (ho iniziato con le BBS) rimango sempre stupito dall’evoluzione costante del mezzo e della sua potenza.
Oggi da un IP è possibile localizzare un punto sulla mappa Google.
Sono sicuro che a breve si arriverà ad identificare con certezza la localizzazione geografica di un certo IP ed arrivare ad identificare addirittura la casa. Incredibile vero?
Lo segnalerò a Stefano Quintarelli come utile servizio per individuare “il coraggioso che in casa d’altri
insulta e usa linguaggio scurrile”. CHissà.. un domani potrebbe tornar utile!
A buon intenditor, poche parole!
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Lug
06
2008
Come si fa ad ottenere visibilità? Serve una notizia!
E come si trova una notizia? Semplice, basta unire la parola truffa ad e-commerce ed ecco costruita la notizia!
Non importa il contenuto e nemmeno la data. Importante è sparare l’ennesima stronzata contro il commercio elettronico nella speranza di ottenere un minimo di visibilità!
Questa volta è Help Consumatori (Agenzia on line di informazione quotidiana dedicata ai consumatori) che in data primo luglio ha ben pensato di ripescare un vecchio comunicato stampa del Gennaio 2008 dell’associazione Codici e riciclarlo per i saldi d’estate. Un bel titolo ATTENZIONE ALLE TRUFFE ONLINE con tanto di decalogo per un commercio elettronico sicuro ed ecco la notizia!
Leggendo il decalogo mi viene subito da chiedermi se chi lo ha stilato abbia mai fatto realmente un acquisto in un e-commerce.
Secondo di poi mi domando come sia possibile che il Movimento Difesa del Cittadino, fondatore della testata, cada in queste situazioni tragicomiche che non gli rendono certo l’onore che merita per l’attività svolta quotidianamente.
Ma si sa, quando c’è di mezzo l’e-commerce tutto aiuta a far notizia!
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Giu
30
2008
EBay e’ stata condannata da un tribunale parigino a versare 38,6 milioni di euro di danni e interessi al leader mondiale del lusso LVMH proprietario dei marchi Louis Vuitton, Christian Dior, Kenzo e Givenchy .
Nel settembre 2006 eBay era stata denunciata dalla Holding, perché a loro dire, non era intervenuta bloccando le aste di prodotti chiaramente contraffatti. Per il colosso francese, ebay non poteva non sapere e il mancato intervento sarebbe stata una negligenza grave che avrebbe agevolato l’illegalità. LVMH aveva chiesto 47 milioni di dollari a titolo di risarcimento.
Mi è capitato più volte di affrontare questo ‘problema’ eBay. Nel mio piccolo mi sono sempre domandato come eBay potesse dichiararsi non responsabile di quanto venduto attraverso il loro portale. Mi capitò anche, durante il convegno IL COMMERCIO ELETTRONICO E LE ASTE ON LINE, di fare la stessa domanda direttamente all’Avv Pacini (allora Responsabile Ufficio Legale eBay Italia). La risposta fu ovviamente:’Non è compito di eBay…. Per questo esistono le autorità preposte’.
La sentenza di condanna, che ha accolto totalmente la richiesta di risarcimento, sembrerebbe affermare il contrario. Secondo alcuni analisti questa sentenza potrebbe rimettere in discussione l’intero modello di business di eBay. Il colosso statunitense potrebbe infatti essere obbligato ad una maggiore supervisione e ingerenza nelle transazioni commerciali.
Speriamo.. non può che essere un bene per i merchant e soprattutto per i consumatori
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Giu
10
2008
Nonostante i vari tentativi del ‘Sig. Renzo’ su questo blog e in altri di rassicurarci sulle buone intenzioni e sulla buona fede di PAGINE.IT, ho ricevuto l’ennesima proposta commerciale da PagineIT.
Il modus operandi è sempre lo stesso: primo contatto via mail o fax (non sempre), secondo contatto telefonico per verificare la correttezza dei dati (e per fare il contratto telefonico) e successivo “invio di regolare(?!) fattura”.
Questa volta c’è una novità! Nel fax ricevuto si legge che uno dei tanti portali ( www.dentrolanotizia.com ) ha ottenuto il patrocinio da diverse Istituzioni Pubbliche fra cui anche il Patrocinio della Provincia di Brescia. Sono curioso.. controllo.. possibile che non ci sia alcun riferimento al patrocinio sul sito in questione? Possibile che dichiarino il falso anche sui patrocini? Che nonostante la cattiva reputazione on-line che si sono fatti continuino a muoversi sul fil di lana?
Eppure:
N.B. I soggetti che ricevono il patrocinio sono tenuti a rendere adeguatamente visibile il marchio della Provincia di Brescia sul materiale promozionale.
Alla signorina di PagineIT l’avevo promesso: vi romperò le scatole!
Ho preso Notebook e Tastiera e scritto una mail all’ufficio competente della Provincia di Brescia chiedendo conferma dell’esistenza del Patrocinio (rilasciato a PagineIT, all’associazione Chiaraluna o ad altri per l’iniziativa dentrolanotizia.com) e già che c’ero, ho fatto notare la mancata pubblicizzazione del logo della Provincia nel portale indicato.
Ecco la risposta ufficiale ricevuta dal Gabinetto di Presidenza della Provincia di Brescia:
Gentile Dott.Spedale,
in merito a quanto da Lei molto cortesemente segnalato, posso comunicarle che agli atti della Presidenza della Provincia di Brescia non esiste alcuna richiesta di patrocinio presentata dalla società PAGINEIT, nè tantomeno la Presidenza ha mai concesso il patrocinio alla menzionata società.
Sarà mia cura trasmettere la Sua segnalazione anche ad altri assessorati della Provincia, anch’essi titolati a concedere il patrocinio, per chiarire pienamente la questione.
Dopo questo, credo che ogni commento sia superfluo!
Hai ricevuto un fax, una telefonata, una fattura da PagineIT S.r.l ?? Per me è solo carta straccia!!
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Mag
29
2008
Puntualissimi come ci si aspetta da una azienda tedesca, truffaldini come non ci si aspetterebbe da nessuno!
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Apr
15
2008
Ma quanti siete a cercare informazioni sul comportamento discutibile e commercialmente inaccettabile della societa Pagine.it S.r.l.?
Ho guardato un po’ di statistiche e questa keyword (anche le sue derivate) sale in maniera preponderante nella classifica delle parole più usate per accedere al mio blog.
Una piccola nota
se tutti quelli che sono arrivati qui avessero pagato quanto indebitamente richiesto da questa società, ad oggi avremmo raggiunto quota 300.000 Euro. Non c’è che dire… non male come giro di affari per qualcosa che nessuno conosce, che nessuno vede e sopratutto sembra nessuno abbia mai richiesto!
Ma come mai non ne parla (ancora) nessuno?
P.S.
Se non siete stati truffati grazie a questo blog, potreste ‘ricompensarmi’ facendo una donazione alla Casa di Riposo per Anziani a voi più vicina! I ‘nonni’ hanno bisogno di noi! 😉
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Apr
08
2008
A seguito del mio post E-commerce Partito Democratico c’è stato un deciso scambio di mail da parte dei responsabili del sito (dai referer appaiono molti accessi da mail.partitodemocratico.it/…x.cognome@partitodemocratico.it ) e dopo 4 giorni dalla mia analisi del sito E-commerce PD, si intravedono i primi interventi di ‘messa a norma‘!
In home page e in tutte le pagine del carrello sono apparse una parte delle informazioni che mancavano: adesso il consumatore conosce le Modalità di pagamento (carta di credito), le Spese di spedizione (10 €), i
Tempi di consegna (48 ore dall’ordine per consegne nelle isole, 24 ore per il resto del territorio italiano ) e Per informazioni può mandare una mail o contattare un numero a costo ripartito
Manca ancora l’informativa sul diritto di recesso e qualche altra cosa (ad esempio in fase di CheckOut non viene richiesto il CF – ma possono benissimo telefonare ad ogni acquirente prima dell’invio dell’elenco client/fornitori alle autorità per la lotta all’Evasione Fiscale)
Mi fa piacere sapere che qualcuno legge quello che scrivo e ancora più piacere vedere che altri si sono subito attivati per porre rimedio a degli errori/dimenticanze che fanno male al settore e-commerce.
Un solo appunto: io ho fatto l’ordine domenica 6 Aprile. Le 24 ore indicate sono passate ma del mio Segna Libro non c’è traccia!
Meglio indicare qualche ora in più nella consegna ed evitare che il cliente inizi ad avere dubbi e si faccia domande del tipo: “Mi devo preoccupare?”, “Oddio? sarò stato truffato?” o peggio “E’ il caso che faccia un ChargeBack con Visa?” 😉
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Apr
04
2008
Da qualche tempo conduco la mia battaglia personale contro il Phishing.
Ho fatto una semplice considerazione e deciso come agire.
Questi truffatori inviano messaggi a milioni di utenti spacciandosi per Banche, eBay, Carta di Credito etc etc. e cercano di rubare l’identità digitale (dati accesso, numero carte di credito etc etc)
Sanno bene che per la legge dei grandi numeri e delle probabilità, alcuni ci cascheranno e forniranno loro i dati. Ogni volta che un ‘pesce’ abbocca all’amo, hanno con buona probabilità un dato reale che gli frutterà un po’ di denaro.
Cosa succederebbe se tutti questi milioni di utenti rispondessero alle loro mail indicando dati falsi? Riceverebbero una quantità di dati impressionante e il tempo di verifica degli account sarebbe talmente elevato da rendere inutile il tentativo
Pertanto ad ogni messaggio che mi arriva rispondo fornendo dati fasulli inventati al momento…. 😉
(e se lo facessimo davvero tutti? In fondo rispondere alla mail richiede solo qualche secondo in più rispetto alla cancellazione….)
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Feb
23
2008
[UPDATE del 10 Luglio 2009]
PAGINE.IT: FRODAVANO IMPRENDITORI CON PUBBLICITA’ ON LINE, DUE ARRESTI
http://www.primadanoi.it/modules/news/article.php?storyid=3917
[/UPDATE]
In ufficio arriva di tutto e ovviamente arrivano le fatture dei fornitori. Capita anche che ogni tanto arrivino fatture di fornitori sconosciuti per servizi mai richiesti che avanzano richieste di pagamento. Gli errori sono rari, spesso è una truffa!
Qualche tempo fa in ufficio è arrivata una fattura da una fantomatica PAGINE.IT S.r.l. che ci addebita 280 Euro per un non meglio precisato “Servizo Banner Annuale”.
Oltre a non sapere chi sia questa Pagine.it abbiamo la certezza di non aver mai richiesto servizi di quel tipo (e mai ci affideremmo ad una azienda che vende servizi di visibilità su siti a visibilità zero!) e sopratutto di non aver mai firmato nulla.
Alla memoria ci torna una fattura di qualche anno fa di una certa Pagine Italiane…. o meglio la tentata TRUFFA di Pagine Italiane. Nome simile, stesso modus operandi, stessa area geografica, stessi soci (indagati)
Ma la ciliegina sulla torta doveva ancora arrivare. Mercoledì mi passano una telefonata. Una ‘gentile’ signorina mi chiede se abbiamo ricevuto la fattura e soprattutto se abbiamo effettuato il pagamento: la faccia peggio del deretano!
Ma come?!? A questi signori non basta cercare di truffare mandando fatture per servizi mai richiesti, ma hanno pure la faccia tosta (si può dire tosta?) di chiamare per sollecitare il pagamento (e magari fare velate minacce di azioni legali qualora non si ottemperi).
Questi signori vanno trattati esattamente come meritano: IGNORATI!
Se vi arriva una fattura da PAGINE.IT procedete in questo modo:
– archiviatela senza contabilizzarla (non perdete tempo a rispedirla o fare fax/raccomandate di contestazione, tanto non risponderanno)
– mandate copia della fattura con segnalazione di tentata truffa alla Polizia Postale
– aspettate che vi chiamino (un paio di settimane)
– chiedete che vi mandino copia del contratto/abbonamento/incarico da voi sottoscritto
vi diranno che vi hanno mandato una mail dove vi avvisavano di aver attivato un servizio gratuiti per il primo anno e a pagamento per il successivo. Che in internet basta questo…
– interrompete la comunicazione senza dire nulla 😀
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